Valutazione posture statiche: la norma UNI ISO 11226

E’ stata recentemente adottata in Italia la norma internazionale ISO 11226 – da oggi UNI ISO 11226 (acquistabile sul sito UNI a questo link), che consente di effettuare la valutazione posture statiche di lavoro.
Il termine “valutazione”, presente nel titolo della norma in realtà è fuorviante, in quanto tale norma fornisce “solo” un approccio per determinare la presenza di un rischio Accettabile, senza fornire strumenti per svolgere una effettiva valutazione del rischio qualora la condizione di accettabilità non risulti verificata.
Di fatto nulla cambia per i tecnici già abituati svolgere le valutazione del rischio da posture statiche come da indicazioni fornite dal Technical Report ISO/TR 11295, che ha introdotto la possibilità di svolgere una valutazione a step (1- Key questions, 2 – Quick assessment, 3 – Valutazione approfondita).
Posture statiche, cosa sono
Le posture statiche di lavoro sono definite come le posture mantenute per un tempo superiore a 4 secondi.
I distretti del corpo umano che possono essere interessati dal mantenimento di posture statiche incongrue sono i seguenti:
- il tronco
- la testa
- le spalle e la parte superiore delle braccia
- l’avambraccio e le mani
- la parte inferiore del corpo (gambe e ginocchio).
Come si effettua la valutazione posture statiche con la UNI ISO 11226?
La norma fornisce ai tecnici che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un approccio a step per determinare se il rischio derivante dal mantenimento di posture statiche durante l’attività lavorativa possa essere considerato Accettabile o meno.
Step 1. L’analisi preliminare
La valutazione viene svolta, per ogni distretto del corpo interessato, con una serie di domande che possono condurre ad una delle seguenti situazioni:
- Postura accettabile
- Postura non raccomandata
- Postura che richiede un approfondimento (passaggio allo step 2)
Postura accettabile o non raccomandata
Il rischio potrà essere considerato accettabile, per la maggior parte della popolazione lavorativa adulta, se le caratteristiche posturali oggetto di analisi per ogni distretto del corpo analizzato rientrano tutte nel giudizio di accettabilità. In caso contrario ci troveremo in una situazione di “postura non raccomandata” oppure, in presenza di situazioni “intermedie”, si dovrà svolgere un ulteriore approfondimento prendendo in considerazione la variabile tempo (vedi step 2).
Step 2. L’analisi approfondita con il fattore tempo
Se la valutazione preliminare (step 1) non consente di determinare la presenza di un rischio accettabile sulla scorta della sola analisi delle geometrie, occorrerà tenere in considerazione anche il fattore tempo.
Tale discriminante consentirà di ricondurre la valutazione ad un giudizio di Accettabile o Non raccomandato e concludere la valutazione del rischio.
Esempio: valutazione delle posture statiche del tronco
Proviamo con un esempio a chiarire l’applicazione della norma UNI ISO 11226.
- Distretto oggetto di valutazione: tronco
- Tipologia di postura: simmetrica (non è presente nè una rotazione assiale nè una flessione laterale della parte superiore del tronco – torace – rispetto alla parte inferiore)
- Posizione: in piedi
- Inclinazione del tronco: 40°, senza pieno supporto
- Tempo di mantenimento posizione inclinata: 2 minuti
La norma UNI ISO 11226, per una posizione in piedi, richiede di valutare due aspetti, la simmetria e l’inclinazione del tronco (vedi figura seguente).

Applicazione Step 1
La valutazione secondo lo step 1 ci porta alle seguenti conclusioni:
- Simmetria: la postura è da considerarsi simmetrica, in quanto, come già descritto, non c’è alcuna rotazione rispetto ai due assi di riferimento (vedi figura a fianco). Il giudizio è da considerarsi Accettabile.

- Inclinazione del tronco: l’inclinazione di 40° priva di supporto del tronco richiede il passaggio allo step 2.

Applicazione Step 2
In presenza di un’inclinazione del tronco non supportata, compresa tra 20° e 60°, occorrerà valutare la postura prendendo in considerazione anche il fattore tempo. A tal fine la norma, per il distretto “tronco”, ritiene accettabile la postura se compresa nel range di tempo tra 4′ (inclinazione 20°) e 1′ (inclinazione 60°), come indicato nella figura seguente:

Pertanto con un’inclinazione del tronco di 40°, in condizioni non supportate, il tempo massimo raccomandato, ovvero quello oltre cui la postura è da ritenersi non raccomandata, è pari a circa 2,5 minuti.
Considerato che il tempo di mantenimento effettivo (2 minuti) è inferiore a 2,5′ possiamo valutare come Accettabile il rischio derivante da tale postura statica.
Considerazioni finali
Come già anticipato, per i tecnici della prevenzione che già svolgevano la valutazione del rischio applicando la ISO/TR 12295 l’adozione della norma ISO 11226 da parte dell’UNI non porta grosse novità.
Tuttavia risulta finalmente recepito a livello nazionale uno strumento che consente di valutare l’eventuale presenza di un rischio accettabile correlato alle posture statiche, senza necessità di operare approfondimenti.
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