Pellicole di sicurezza per vetri a norma: come sceglierle?

In azienda o nell’abitazione privata sono ancora presenti vecchi serramenti con vetri che possono costituire un pericolo qualora andassero in frantumi? Lo sai che è possibile mettere a norma porte e portoni vetrate, o pareti trasparenti, con l’applicazione di pellicole di sicurezza per vetri?
Tale soluzione ti farà risparmiare tanti soldi rispetto alla sostituzione dei vecchi serramenti, l’importante è affidarsi a professionisti qualificati.
Se invece vuoi usare il fai da te ti consiglio di dare un’attenta lettura a questo articolo, che spero potrà darti una mano nella scelte delle giuste pellicole di sicurezza per vetri.
- E’ sempre obbligatorio mettere in sicurezza porte e portoni non sicuri?
- Anche le pareti vetrate pericolose devono essere messe a norma?
- Come posso mettere in sicurezza i vetri pericolosi?
- Quali caratteristiche devono avere le pellicole di sicurezza per vetri?
- Quale pellicola usare per mettere in sicurezza i vetri?
- Le pellicole di sicurezza per vetri vanno applicate su entrambi i lati?
- Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Sono la stessa cosa?
E’ sempre obbligatorio mettere in sicurezza porte e portoni non sicuri?
Tutti i luoghi di lavoro devono rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dall’art. 63 del dlgs 81/2008. Quindi ove fossero presenti vecchie porte o portoni con vetri privi di caratteristiche antisfondamento si dovrà procedere, in ordine di preferenza, a sostituire l’intero serramento oppure alla sua messa in sicurezza.
Infatti l’allegato IV del Testo Unico Sicurezza, al punto 1.6.11., prevede che
se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c’è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento“.
Anche le pareti vetrate pericolose devono essere messe a norma?
Non fanno eccezione le pareti vetrate, che ove rischino di andare in frantumi dovranno essere sostituite o adeguate. Anche qui ci viene in soccorso l’allegato IV, questa volta il punto 1.3.6
“Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, né rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi.”
Lo stesso articolo precisa inoltre che
“Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora esse vadano in frantumi“
Come posso mettere in sicurezza i vetri pericolosi?
Le soluzioni tecniche per la messa in sicurezza di vetrate pericolose, cioè prive del requisito dell’antisfondamento, non mancano. Sarà cura del Datore di lavoro dell’azienda, magari con l’aiuto del proprio RSPP o di altro tecnico di fiducia, valutare la strada migliore da percorrere. Vediamo le varie possibilità.
#1. Sostituire l’intero serramento
La soluzione migliore? Se si ha disponibilità di spesa senza dubbio, è un investimento che consentirà oltre alla messa a norma anche di rinnovare porte/portoni (o vetrate). Tuttavia non sempre risulta la soluzione percorribile per questioni di budget, considerati gli importanti investimenti richiesti. Vediamo le possibili alternative.
#2. Sostituire la sola vetrata, mantenendo l’intelaiatura del serramento
E’ la soluzione “di mezzo”, purtroppo non sempre percorribile per questioni tecniche. Infatti i vetri stratificati di sicurezza, essendo costituiti da almeno due lastre (o fogli di vetro e/o di plastica) uniti da intercalari, hanno spessori in genere superiori a quelli del vetro (di solito singolo) da sostituire. Probabilmente l’alloggiamento del serramento non consentirà l’inserimento del nuovo vetro.
#3. Applicare pellicole di sicurezza per vetri
Fornisce certamente il miglior compromesso tra messa in sicurezza ed impegno economico. Laddove le soluzioni #1 e #2 non siano percorribili non resterà quindi che contattare un installatore qualificato per la fornitura e posa di pellicole di sicurezza per vetri.
Attenzione infatti al fai da te. Occorre usare pellicole ad hoc, conformi alle norme tecniche di settore. Quindi prima di affidarsi ai negozi di hobbystica informarsi sull’adeguatezza della pellicola è doveroso.
Quali caratteristiche devono avere le pellicole di sicurezza per vetri?
Le pellicole di sicurezza per vetri devono avere caratteristiche tali da garantire l’antisfondamento in caso di urto/impatto. Troverai sui siti dei fornitori pellicole antisfondamento con diciture tipo 1B1, 2B2 o 3B3 e riferimenti a varie norme UNI, in un labirinto di sigle in cui non è così semplice districarsi. Tali norme classificano la resistenza della vetrata, non quella della pellicola, pertanto sono da riferirsi alla caratteristica dell’insieme vetro-pellicola
Pertanto è lecito domandarsi quale pellicola è necessaria per la messa in sicurezza.
Come già anticipato le pellicole sono classificate, in ordine di resistenza all’impatto, con le sigle di 1B1, 2B2 e 3B3. La classificazione avviene mediante prove di impatto effettuate in laboratori specializzati, attraverso il cosiddetto “test del pendolo” svolto con un particolare impattatore montato su un telaio, secondo i requisiti previsti dalla norma UNI 12600. Oltre a quelle già citate sono presenti altre classificazioni, ma ai fini dell’argomento trattato nell’articolo possiamo fare a meno di complicare ulteriormente le cose.
Quale pellicola usare per mettere in sicurezza i vetri?
Ora che sappiamo come vengono classificate le pellicole di sicurezza per vetri non ci resta che capire quale scegliere. Anche qui è una norma tecnica, la UNI 7697 – “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie“, a fornirci tutte (o quasi) le indicazioni necessarie.
Innanzitutto nella scelta della tipologia di pellicola occorre valutare preventivamente i seguenti aspetti:
- Danni da rottura: qualora i frammenti derivanti dalla rottura possano causare ferite a persone o animali, ovvero danni a cose.
- Infortuni da caduta nel vuoto: qualora la rottura del vetro possa comportare la caduta da altezze superiori o uguali a 1 metro.
- Danni sociali: qualora il danno possa danneggiare la collettività (es. danneggiamento opere d’arte, accesso o evasione da zone di massima sicurezza, ecc.)
Per la messa in sicurezza di vetrate pericolose in azienda possiamo ovviamente non considerare i danni sociali. Ipotizziamo inoltre che non siano presenti pericoli di caduta nel vuoto. Non ci resta quindi che valutare i soli danni da rottura.
LA UNI 7697 sostanzialmente prevede la scelta di pellicole più performanti qualora la vetrata da proteggere si trovi in contesti considerati a più rilevanza sociale, quali, a titolo indicativo e non esaustivo:
- Strutture sanitarie (ospedali, ambulatori, ecc.)
- Palestre, palazzetti, cinema
- Supermercati
- Spazi comuni di condomini
- Asili, scuole
- Banche, poste, farmacie, ecc.
- Musei, siti archeologici, ecc.
- Carceri
- Siti pericolosi (armerie, depositi di esplosivi)
Il tutti gli altri contesti i requisiti prestazioni sono ovviamente minori.
Le pellicole di sicurezza per vetri vanno applicate su entrambi i lati?
La risposta è certamente positiva qualora l’impatto possa verificarsi da entrambi i lati. Se invece da una valutazione del rischio si può escludere la presenza di rischi su un lato del vetro da proteggere il Datore di lavoro potrà decidere se installare la pellicola solo sul lato esposto ad un rischio di urto.
Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Sono la stessa cosa?
No. Un vetro può essere stratificato ma non avere le caratteristiche di sicurezza qualora lo stesso non risulti classificato secondo la norma UNI 12600. Pertanto le pellicole di sicurezza per vetri dovranno essere installate anche sui vetri stratificati privi delle caratteristiche di sicurezza, qualora siano posizionate in zone con un pericolo di urto/impatto.
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