E’ stata pubblicata sul sito UNI a luglio 2018 l’attesa nuova norma UNI 689 “Atmosfera nell’ambiente di lavoro – Misura dell’esposizione per inalazione agli agenti chimici – Strategia per la verifica della conformità coi valori limite di esposizione professionale“.
La norma definisce le nuove strategie per la misura delle concentrazioni di inquinanti aerodispersi presenti negli ambienti di lavoro, per periodi di riferimento non inferiori a 15 minuti.
La strategia alla base della UNI 689
La norma delinea la strategia per la valutazione del rischio occupazionale di esposizione ad agenti chimici aerodispersi, basandosi sostanzialmente sul Ciclo di Deming (PDCA) attraverso le seguenti fasi di analisi e valutazione:
- Analisi delle postazioni di lavoro
- Costituzione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti (cosiddetti SEG o Similar Exposure Group)
- Selezione della procedura di misurazione
- Misurazione
- Validazione risultati e SEG
- Comparazione con i valori limite
- Documentazione formale dell’intero processo
- Rivalutazione periodica
Valutazione del rischio con la UNI 689
Prima di effettuare eventuali misurazioni, è necessario analizzare nel dettaglio le postazioni di lavoro mediante:
- Identificazione agenti chimici
- Analisi e verificare dei fattori dei posti di lavoro
- Stima dell’esposizione
Il processo in tre step consentirà di valutare se è necessario effettuare misurazioni oppure fermarsi con l’analisi.
Durata e numero delle misurazioni
La durata minima delle misurazione dovrà essere valutata in riferimento alle caratteristiche dei posti di lavoro. Possono presentare tre casistiche:
- Lavoro con caratteristiche di “costanza“: la durata della misura può essere inferiore al tempo effettivo di esposizione, ma dovrà durare almeno 2 ore
- Lavoro “variabile“: durata di misurazione non inferiore a 2 ore, e quanto più possibile vicina alla durata del turno
- Esposizione inferiore a 2 ore lavorative (indipendentemente dalle caratteristiche dell’attività): durata di misurazione pari all’effettivo tempo di esposizione.
Una volta definiti i gruppi omogenei di esposti (SEG) e la durata delle misurazioni, occorre valutare quante misure siano necessarie. Per una verifica preliminare la norma UNI EN 689 prevede da 3 a 5 misure.
Analisi e validazione dei risultati
La norma UNI 689 prevede una prima verifica di rispetto dei valori limite in funzione del numero di misure effettuate:
- Esposizione inferiore al 10% dei valori limite con almeno 3 misure
- Esposizione inferiore al 15% dei valori limite con almeno 4 misure
- Esposizione inferiore al 20% dei valori limite con almeno 5 misure
Se è verificata una sola delle casistiche sopra riportate è dimostrata la Compliance rispetto ai valori limite , ovvero, in sostanza, un rischio Irrilevante per la salute.
Se invece ciò non si verifica non si può definire la presenza di un Rischio irrilevante. E’ tuttavia previsto un caso intermedio (cd. No Decision) in cui è richiesta l’esecuzione di almeno una sesta misura per il calcolo dell’intervallo di confidenza al di sopra (o al di sotto) del quale si ha una situazione di Conformità (o Non Conformità).
In tal caso è inoltre previsto, sempre mediante l’applicazione di un metodo di tipo statistico, di validare il gruppo omogeneo individuato (SEG) ovvero di rieffettuare l’analisi splittando in due nuovi (o più) SEG qualora la distribuzione delle misurazioni non segua certi criteri di distribuzione statistica.
Calcolo dell’esposizione a diversi agenti chimici
In caso di esposizione durante il turno di lavoro a più di un agente chimico, la norma UNI EN 689 richiede di calcolare l’esposizione come somma delle singole esposizioni a ciascun agente, mediate per il rispettivo valore limite. Sono previsti in realtà due approcci, il primo che valuta indistintamente ogni agente chimico, il secondo che raggruppa gli agenti chimici con effetti similari o che colpiscono i medesimi organi bersaglio.
Entrambi i metodi conducono a risultati conservativi, che possono sottostimare i rischi di esposizione. E’ la stessa norma, in tal caso, a consigliare di utilizzare altri metodi di valutazione più precisi.
Periodicità di misurazione
Per determinare la periodicità in cui ripetere le misurazioni, è necessario valutare preliminarmente se la distribuzione delle misure precedenti è di tipo log-normale o normale.
Nel primo caso (più probabile) le misure andranno ripetute con le seguenti tempistiche:
- Ogni 36 mesi se l’indice di esposizione è inferiore al 10% del valore limite
- Ogni 24 mesi se è compreso tra il 10% e il 25%
- Ogni 18 mesi se è compreso tra il 25% e il 50%
- Ogni 12 mesi se è superiore al 50%
Qualora la distribuzione sia di tipo normale le periodicità sono:
- Ogni 36 mesi se inferiore al 25%
- Ogni 30 mesi se compreso tra il 25% e il 50%
- Ogni 24 mesi se superiore al 50%
Conclusioni
Che dire della nuova norma UNI 689?
Era certamente tanto attesa visto che la precedente versione era del 1997 e quindi necessitava una opportuna rinfrescata, sono certamente presenti tanti aspetti che forniscono informazioni utili al lavoro del valutatore ma è altrettanto evidente che alcuni aspetti vengono ulteriormente complicati. Era così necessario? A voi le considerazioni!